sabato 24 marzo 2012

A cosa serve un comune?

Dobbiamo confessarlo, durante il consiglio comuale della scorsa settimana ci siamo domandati a più riprese quale fosse lo scopo di una amministrazione comunale. Le interrogazioni, e soprattutto le risposte che hanno ricevuto, hanno dimostrato che la politica, anche quella locale, è distante dai cittadini. Alcuni esempi, tratti in ordine sparso:
  • In risposta alla interrogazione circa le temperature polari nella scuola Giotto, si è perso più di un quarto d'ora a rendicontare ogni intervento, anche di manutenzione ordinaria, di tutte le scuole del comune. Non crediamo che nessuno possa pensare che se si dingorgano i servizi della scuola di Sambruson i bambini della Giotto, a Dolo, automaticamente stiano al caldo. Parole che sanno di campagna elettorale, e che sembrano messe solo per distogliere lo sguardo dai veri problemi.
  • L'intero contenuto dell'interrogazione sulla presunta divulgazione di notizie al riguardo del piano delle acque ha dimostrato come si possano tenere decine di persone impegnate per decine e decine di minuti senza alcun contenuto. A tal proposito, dato che siamo stati coinvolti direttamente, come è emerso dall'interrogazione, il dato sensibile (i 20 anni di tempo di ritorno), ammesso che si trattasse di dato sensibile da non divulgare alla cittadinanza, era già stato reso pubblico in una commissione. Il consiglio è stato quindi tenuto in ostaggio delle accuse di... divulgazione di dati pubblici!
  • La risposta sull'interrogazione della lista del Ponte, circa il mandato all. avv. Marrone per costituirsi in parte civile, poi, è stata in palese contraddizione con la delibera di giunta. La risposta ha sostenuto che non ci sia alcun procedimento attualmente in corso per i fatti del 13 (e secondo il comune del 20) dicembre. Esattamente il contrario di quanto detto nella delibera di giunta, dove si dava per certo il procedimento.
Insomma, si è arrivati alle 19:30, a 3 ore e 30 dall'inizio del consiglio, senza che si fosse riusciti ad avere vere informazioni, con la maggioranza ben trincerata dietro le cortine fumogene di discorsi che apparivano quasi sempre inconclundenti.
Fortunatamente, ad un certo punto sono intervenuti i tecnici dei consorzi di bonifica che, introdotti dall'ennessima sfilza di dati impropri letti dal sindaco, hanno rapidamente spiegato alcune cose interessanti:
  • Il tempo di ritorno di 20 anni (quel dato che per qualcuno sia pur pubblico è segreto...) è stato basato su di una rete di dati più fitta rispetto a quella che viene utilizzata per i 50 anni chiesti dal commissario. In questo caso, quindi, i 20 anni risultano circa il 15% in meno di precipitazioni rispetto ai 50 anni indicati dal commissario.
  • Il valore di pioggia prevista, quindi, non è quello ottimale (che sarebbe quindi leggermente superiore), ma è stato scelto considerando un piano di investimenti sostenibili dal comune.
Si potrebbe quindi obiettare che non è ancora abbastanza, un allagamento ogni 20 anni può sembrare ancora troppo, ma la direzione intrapresa, anche alla luce del Regolamento di Polizia Idraulica, sembra quella giusta.
Ai tecnici sono bastati pochi minuti per spiegare il tutto, all'amministrazione non sono bastati gli schiamazzi per creare fumo e false accuse.
Ma si sa, alla Lega non piacciono i governi tecnici.

2 commenti:

  1. Interruzione di pubblico servizio!
    Assolti per incapacita di intendere e volere?

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  2. Ma cosa avete scritto ke io nn ho capito nnt!

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