mercoledì 5 ottobre 2011

Il prezzo della brillantina

Non ci riferiamo al prezzo esposto sugli scaffali appena rinnovati dell'Alì di Dolo. Quello non ci interessa, anche perchè siamo sicuri si limiti a pochi euro. Ci riferiamo a quello che siamo costretti a pagare noi cittadini del Veneto, ferito  da una politica che sta facendo danni sempre maggiori. Due brevi storielle, due fatti realmenti accaduti in questi giorni.
Il primo capita ad un nostro amico, che prende solo saltuariamente il treno, si reca in tabaccheria chiedendo un biglietto Dolo-Padova. "2,15 €" è la pronta risposta del tabaccaio, e il nostro amico, che aveva già preparato 1,80 € tira fuori la differenza. Un aumento del  19,44% in pochi mesi! "La regione ha tagliato i fondi" dice laconico il tabaccaio, e il nostro amico pensa a quando vedrà un aumento del 20% del suo stipendio, che invece è fermo da un sacco...
Il secondo anedotto vede protagonista un altro nostro amico, ancora lavoratore, ma di quelli con la mentalità all'antica, che pagano quanto dovuto sempre qualche giorno prima. Prenota quindi una visita qualche mese fa in ospedale. Ovviamente le liste d'attesa sono eterne, e la visita gli viene fissata per questi giorni d'inizio ottobre. Quindi paga subito la visita, breve attesa e ecco:"Tutto a posto, sono 18,75 €, si presenti pure ad ottobre". Ma ecco che ad agosto c'è l'aumento di 10 €, dato che ha un pomeriggio libero dal lavoro si prende per tempo (ma non troppo, che sia mai...) ed ecco che l'ultima settimana di settembre paga l'adeguamento. Poi dopo pochi giorni si presenta in ambulatorio dove prendono le recevute e dicono: "Sa, c'è stato un ulteriore aumento, deve pagare alle casse la differenza di 1,70 €". "Ma come!", sbotta il nostro amico. Si reca direttamente alle casse con pazienza, fa la coda, e la cassiera:"Guardi, ci deve portare le carte che ha lasciato al laboratorio". Il nostro amico quindi torna al laboratorio, e dopo ancora un po' di coda dà le carte al CUP, dove la cassiera lavora per 5 minuti: "Sa, non possiamo fare una integrazione, dobbiamo stornare la scorsa ricevuta.." ed alla fine accetta i tanto faticati soldi. E saluta il nostro povero amico con una ultima sorpresa: "La copia per il cliente che ha a casa non vale più, quando ha tempo torni qui che facciamo le facciamo il cambio, così la può mettere nella dichiarazione dei redditi." Il nostro amico quindi in pochi mesi ha dovuto pagare il 62 % in più (a proposito, a quanto è l'inflazione?) ed ha perso ore del suo tempo per pagare i soldi che la regione ha chiesto.
Ma cosa ci sarà dentro quella brillantina, polvere di diamanti?

1 commento:

  1. Capisco perchè sta andando tutto a rotoli, anche a me è capitato che per pochi centesimi (che avanzavo io, e che non avevo chiesto) abbiano lavorato quasi per una settimana per trovarli... Finchè per un € ti fanno lavorare per ore non c'è speranaz e saremo destinati al fallimento!

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