venerdì 10 dicembre 2010

Carlo e Gino e la pista promessa.

Carlo entra in un bar di Arino tutto sconvolto.
Gino: Oh! Oh! Carlo, ma che ti è successo. Sembri inseguito dai fantasmi.
Carlo: Taci! Taci! Ora ti racconto.
Gino: Racconta, racconta. Ti ascolto.
Carlo: Stavo tornando da Cazzago in bicicletta, strada che faccio ogni giorno per andare e tornare dal lavoro. Io, fintantoché fa bel tempo, al lavoro ci vado in bicicletta.
Gino: E fai bene visto che lavori a Cazzago. Lavorando a Marghera io non lo posso fare. Ma, dimmi, dimmi che ti è successo?
Carlo: Allora, come ti dicevo, e se mi lasci parlare, te lo dico. Mentre percorrevo via Cazzaghetto, giunto in prossimità della curva Franceschini, un auto che proveniva da Cazzago mi è passata talmente vicino che lo spostamento d’aria mi ha fatto traballare. Per fortuna, o per qual cos’altro, non sono caduto. Ma ho preso un tal spavento che ancora mi tremano le gambe.
Gino: Ti capisco, ti capisco, è successo anche a me, tempo fa. Quella strada è maledettamente pericolosa. Ma pericolosa soprattutto per i ciclisti e i pedoni. Pensa, io tremo, di brutto,  ogni volta che mio figlio la percorre.
Carlo: Senti Giorgio, ma non ci avevano detto che si sarebbe fatta la pista ciclabile. Ne sai niente tu?
Gino: Mah! Ne hanno dette tante quelli li, i cosiddetti politici. Però, mi sembra di ricordare, che la nostra sindachessa dicesse che se vinceva le elezioni, la pista ciclabile l’avrebbe fatta in quattro e quattr’otto. Anzi, che vincendo si sarebbe completato il filotto. E governando il Comune, la Provincia, la Regione e il Governo, fare la pista ciclabile sarebbe stata un bazzecola, una quisquilia. Ma l’hai vista, tu caro amico, la pista?
Carlo: Io, no di certo!
Gino: E ho l’impressione, amico mio, che se andiamo avanti così non la vedremo per un bel pezzo.
Carlo: Se non ricordo male, in settembre, verso la fine mi sembra, ho assistito ad un Consiglio Comunale nel quale il consigliere di opposizione Spolaore interrogava il Sindaco in merito ai ritardi della partenza dei lavori della pista ciclabile. Il Sindaco gli rispondeva che ne avrebbero parlato in commissione.  Ma, Spolaore, non soddisfatto, rammentava al Sindaco che ad Arino, alcuni individui, andavano dicendo che la pista non si faceva perché non c’erano i progetti. Cosa, per lui, assolutamente non vera. E aggiungeva: “Bastava, che lor signori, si andassero a vedere la delibera della Provincia, che hai primi di settembre 2009 approvava il progetto definitivo con il relativo finanziamento”.  Proseguendo, poi, che:  “lor signori si guardassero anche le delibere del Consiglio Comunale di Dolo, che sempre nel mese di settembre approvava la variante, e in dicembre la approvava definitivamente. Mentre con l’approvazione del bilancio, si dava mandato agli uffici di contrarre il relativo finanziamento”.
Gino: Ma, allora, perché non la fanno?
Carlo: Mi par di capire che il Sindaco vada dicendo che non ha i soldi.  Poi sento dire per il patto di stabilità. Mi sembra tutto così strano però.
Gino: Perché, Carlo, ti sembra strano?
Carlo: Perché sono andato a sentire anche l’ultimo Consiglio Comunale. E sempre il benedetto Spolaore ha fatto osservare che l’amministrazione ha in cassa oltre 1.300.000 euro di risparmi o tagli, e non ha ancora investito i 303.000 euro di avanzo di amministrazione del 2009. E  l’assessore al bilancio confermava.
Gino: Senti, Carlo, mi hai fatto venire il mal di testa. Che ne diresti se ci bevessimo una birra?
Carlo: Si, si! Mi sa che si stava meglio quando si stava peggio!
Lasciamoli bere in pace, continueremo un'altra volta.
[Nota del traduttore: il dialogo è stato tradotto dal dialetto]

1 commento:

  1. Cioè, riepilogando: il progetto è già stato approvato, i soldi ci sono, tutto addobbato bello che pronto dalla precedente amministrazione insomma.
    Però la ciclabile non si fa. Cui prodest?

    All'amministrazione Arino sta forse antipatica? Brucia di dover avviare solo lavori già approvati dalla precedente amministrazione? Si vogliono dirottare i soldi già stanziati per le opere utili, sulle rappresentazioni teatrali di guerriglie medioevali dal sapore celtico-cattoleghiste-boare?

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