martedì 30 novembre 2010

Berlusconi:"Studenti veri a casa a studiare"

Berlusconi:"Studenti veri a casa a studiare". Per caso si riferisce agli studenti delle scuole private le quali sono state "rimpinzate" ( scusateci il termine, ma rendeva) di soldi dal suo esecutivo?! Giusto, loro sì che possono dormire sonni tranquilli. A loro non serve scendere in piazza e lottare per poter  continuare a studiare e far ricerca per migliorare non solo il proprio futuro ma il futuro del proprio Paese.
D'altro canto dobbiamo ricordarci quello che ha scritto Maurizio Ricci: "Andate nel reparto maternità di qualsiasi ospedale. Guardate due culle vicine. I due neonati sembrano uguali, ambedue sani, vispi, vitali. Ma voi siete già in grado di dire che quello a sinistra, da adulto, guadagnerà almeno il 20 per cento in più di quello a destra, 2.500 euro al mese, ad esempio, invece di 2 mila. Come fate a dirlo? Semplice, quello a sinistra è figlio di un ingegnere. Non che quello a destra sia figlio di un barbone. Suo padre, in fondo, è ragioniere. La distanza fra i due titoli di studio paterni non sembra un abisso: ma è sufficiente per prevedere, con buona approssimazione, i loro, futuri, rispettivi redditi. Del resto, il bambino ancora più a destra, da adulto, porterà a casa non più di 1.500 euro al mese: suo padre è un operaio, che non è andato al di là delle medie inferiori."
Quando si parla di scuola e università non si parla solamente di soldi ma soprattutto di FUTURO, MOBILITA' SOCIALE, WELFARE e COMPETITIVITA'.



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