sabato 14 aprile 2012

Non speriamo più

Giusto una settimana fa abbiamo pubblicato una lettera dove un nostro lettore, sia pur in un contesto piuttosto critico, affermava di sperare che le voci sulla chiusura del tribunale di Dolo fossero infodate tanto quanto quelle sulla chiusura dell'ospedale. E' passata solo una settimana e, di colpo, la questione del tribunale si è abattuta sul nostro territorio, tanto che la buona fede del nostro concittadino è già stata presa per i fondelli. Il nostro comune, dopo settimane di silenzio, quando ormai sembra essere troppo tardi, invita la cittadinanza ad una assemblea dal titolo sconsolante: "CHIUSURA DEL TRIBUNALE DI DOLO". Quello stesso tribunale servizio al territorio ed elemento caratterizzante il centro dolese ricco dei servizi che distinguono una cittadina da un semplice agglomerato urbano. Quel tribunale che il sidaco nella linee programmatiche di mandato si propone di "difendere e rafforzare". E, invece, come già accaduto in altri contesti, via, zitti fino a quando le decisioni sono irrevocabili, per poi sperare in una improbabile una condivisione della cittadinanza. E così via, fino a quando il nostro territorio sarà definitivamente svenduto, deturpato, reso senza identità e i nostri amministratori si potranno sedere negli "spazi che si stanno creando" ai piani alti, come ammesso dallo stesso blog dell'amministrazione. Con buona pace di chi, in buona fede, continua a sperare.

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