martedì 13 dicembre 2011

Veneto City, cosa sta accadendo ora in comune

Questi sono minuti di trepidazione nella sala del consiglio comunale. Cosa sta accadendo tra le mura del nostro comune? Il consiglio, iniziato alle 17:00 è ancora ben distante dal finire. Cerchiamo quindi di capire cosa stia capitando e il perchè di tanto baccano con una breve cronaca di quanto successo fino ad ora (le 22:30). Alle 17:00, puntuale, inizia il consiglio, con quasi tutti i consiglieri di fronte ad una platea gremita, composta per circa la metà di attivisti dei CAT. La prima richiesta, fatta dal capogruppo del PD Alberto Polo, di cambiare l'ordine dei punti all'ODG viene respinta. Quindi si passa alle interrogazioni da parte di Gei, che vengono liquidate in breve. Di li a pochi minuti sarebbe iniziato il punto 6, quello relativo a Veneto City. Il punto si apre con una richiesta da parte del consigliere Polo, che chiede che possa intervenire un rappresentante della cittadinanza. Alla risposta, negativa ed invero un po' scontrosa da parte della sindaca si solleva una vibrante protesta da parte della maggior parte dei presenti, con in testa i rappresentati dei comitati che, con l'aiuto di fischietti, crea un rumore assordante, tale da non permettere la prosecuzione del consiglio. A questo punto, forse anche a causa del concentrarsi delle forze dell'ordine nella sala si assiste ad un tentativo di irruzione, pacifica ma potente, dei numerosi manifestanti che erano all'esterno.
E da qui in poi, la cronaca politica diventa interessante. La maggioranza, rintanata nella sala della giunta, aspetta per circa un'ora la possibilità di trattare con le minoranze (rimaste nella sala consigliare) e la folla. Alle 19:00, dopo che era circolata qualche voce circa uno scontro, anche fisico, tra una manifestante ed il sindaco, iniziano le prime trattative. Che partono da posizioni diametralmente opposte. Nettamente contrarie le opposizioni, favorevoli perchè "Pianiga l'ha già approvato" le maggioranze. La diatriba si protrae a lungo, anche perchè, ad ogni tentativo di azione in sala da parte della maggioranza, si contrappone una assordante protesta. Ma ecco che, nei corridoi iniziano a trapelare le prime indiscrezioni di tensione nella maggioranza. I PDL, nei minuti in cui si scrive, sembra essere propoenso ad una mediazione, che vede quantomento lo spostamento del consiglio, se non addirittura, un voto difforme rispetto a quello della Lega.
Nel frattempo è stato deciso, in primis dalla Lega, evidentemente costretta ad approvare in giornata, che alle ore 23:00 si sgombrerà l'aula. In questo caso, si potrà procedere, in solitudine, all'approvazione di VC, sempre che il PDL si sia riallineato. La frattura nella maggioranza, comunque, non potrà rimarginarsi in fretta, tanto più ora che Veneto City si porterà dietro alcune questioni non proprio facili da risolvere, ad esempio la viabilità.
Staremo a vedere, per ora l'unica cosa certa è che si stia procedendo al di fuori di ogni logica democratica, e che questo enorme contenitore pieno solo di incognite sarà approvato senza il benchè minimo rispetto del dialogo, quella cosa che oggi è morta prima di nascere.

10 commenti:

  1. Mai nella storia di Dolo si è visto quanto è successo ieri (13 dicembre 2011). Un sindaco che ormai non rappresenta più i cittadini di Dolo ma che segue solo gli ordini imposti dall’alto dal suo partito, si ostina a perseguire una strada che è chiaramente un vicolo cieco.
    Un segno di cambiamento a questo punto può arrivare solo dai consiglieri del suo schieramento: oltre che a perdere la faccia, alcuni di loro hanno delle attività commerciali e rischiano seriamente di compromettere il loro lavoro.
    A questo punto, il dialogo con i cittadini di Dolo può solo cominciare da una loro presa d’atto della situazione e far capire al sindaco che Veneto City non può essere approvato con la forza e senza dare la parola ai cittadini.

    RispondiElimina
  2. Ieri ero in consiglio (e ci sono stato per qualche ora, essendo impossibile uscire), come uditore, ben chiaro, non ho protestato, anche se posso capire il perchè si sia arrivati ad una situazione simile. Nel corso dei mesi non si è mai riuscito a dialogare, e non è una sorpresa se alcuni si siano arrogati l'ultimo tentativo di comunicare la loro contrarietà, dopo che si sono visti cancellare le firme, sminuire le osservazioni, negare la consultazione. Non spetta a me giustificare le forme della protesta (io comunque non ho mai visto nessuna violenza né da parte delle forze dell'ordine né da parte dei manifestanti), però penso che il detto "chi semina vento raccoglie tempesta" sia esemplificativo. Tra l'altro mi ha stupito che la protesta sia partita, quasi fosse stato un segnale, non quando a parlare era Gei o Polo, ma dopo la risposta della sindaca, segno che si trattava di reale agone politico, e non di una cosa organizzata. E che, il sillogismo che portava la giunta a pensare che i contrari al progetto (o adirittura all'opera in toto) fossero pochi sprovveduti è caduto.
    Staremo a vedere...

    RispondiElimina
  3. Ieri sera si è dimostrato che chi guida oggi Dolo è interessato solo al "potere per il potere" non per fare qualcosa di utile per i propri cittadini! Alla richiesta del capogruppo del PD, Alberto Polo di far parlare una rappresentanza dei molti cittadini (perchè di cittadini stiamo parlando, non di soggetti che vengono da Marte) intervenuti. La sindaca ha risposto che non era possibile "anche perchè a Pianiga avevano già votato". Volete che la nostro fosse da meno? Figuriamoci!
    Facce scure quelle del PDL in quei momenti! Si sono evidentemente resi conto che, nonostante i posti di prestigio che ricoprono in giunta e consiglio, non contano nulla e niente possono contro la volontà del cerchio magico padano! Anche se in corridoio di ti dicevano di essere disponibili a rinviare la seduta, per evidenti motivi, poi aggiungevano subito "sai il sindaco e Vescovi non lo permettono perchè temono di fare brutta figura con i loro referenti sovracomunali". E ci siamo!!! Il problema è che tutto l'operato di questo Sindaco si riduce, per stessa ammissione degli "assessori non allineati", ad un esercizio di potere finalizzato a compiacere i propri capi di partito!!!

    RispondiElimina
  4. Il paradosso nel finale quando il capogruppo Polo ha chiesto l'intervento del segretario comunale per dirimere una questione regolamentare. Il problema? Il comma 5 dell'articolo 53 del regolamento che disciplina lo svolgimento del consiglio dice che quando una seduta viene sospesa per cause di forza maggiore si possa provare a riprenderla e se anche in quel caso non si riesce ad andare avanti il consiglio si rinvia. Il segretario comunale non poteva assolutamente negare l'esistenza di questo articolo quindi alla domanda del consigliere Polo (ripetuta per ben cinque volte) non ha di fatto risposto. A quel punto il Sindaco ha fatto sgomberare l'aula e tutta l'opposizione se ne è andata insieme ai cittadini accompagnati fuori dalle forze dell'ordine: un bell'esempio di democrazia. Nei minuti successivi qualcuno degli "assessori e consiglieri di maggioranza non allineati" deve aver fatto notare che una seduta di consiglio in quelle condizioni condita dal diprezzo di un regolamento chiarissimo sarebbe stata invalidata e con essa qualsiasi votazione fosse avvenuta.

    RispondiElimina
  5. E' evidente ormai che la maggioranza è divisi e, seppur in forma privata e non pubblica, i dissidi nei confronti della condotta leghista sono esplosi. A questo punto, siamo oltre le 23,30 (il consiglio, di fatto mai cominciato, era previsto per le 17) la decisione del sindaco di rinviare il consiglio esattamente come chiesto 4 ore prima da Polo nel corso di una riunione tra i capogruppo: lo avessero ascoltato, invece di proseguire in modo arrogante e antidemocratico nonostante il richiamo al regolamento, sarebbe stato evidente il rispetto per la democrazia e le istituzioni. Purtroppo da chi si professa Padano e non Italiano non ci si può attendere comportamenti diversi!!! Adesso l'auspicio è che il prossimo consiglio comunale venga convocato in modo trasparente, senza bizzarre procedure d'urgenza che non hanno alcun tipo di motivazione, in un giorno e in un orario che garantisca la presenza dei cittadini! Del resto si sta parlando del futuro del Veneto e non sarebbe tollerabile che il confronto fosse falsato da strategie che mirino all'assenza di partecipazione!!! Se il Sindaco ha paura dei suoi cittadini (o, meglio, se li disprezza) si dimetta!!!

    RispondiElimina
  6. Ah, quindi ora abbiamo anche un segretario comunale schierato... Strano, conoscendo la sua rispettabile ed encomiabile intransigenza, probabilmente ormai appartenente a fasti del passato, come molte cose che riguardano Dolo ultimamente.

    RispondiElimina
  7. Caro Aronne
    in queste condizioni gli unici fasti che potrà vantare Dolo sono quelli che appartengono al passato..... e lo dico con profonda delusione da elettore del PDL che sperava che finalmente potevamo cambiare tutto
    cordialità

    RispondiElimina
  8. La manifestazione degli oppositori a Veneto City era regolarmente autorizzata fino alle ore 23.00.

    Una decina di minuti prima, i contestatori, mai violenti e che mai hanno accettato le tante provocazioni, hanno finito gli schiamazzi.

    Ma la sindaca leghista aveva già premeditato lo sgombero della sala, impartendo l'ordine coercitivo di evacuazione della sala a tutti gli auditori presenti per poter proseguire la votazione con la sola presenza dei consiglieri leghisti in quanto i consiglieri di opposizione se ne erano appena andati.

    E' singolare che le forze dell'ordine abbiano sollevato di peso anche l'ex sindaco di Dolo Bertolin.

    Nelle precedenti conferenze su Veneto City, l'ex sindaco Bertolin è stato visto sghignazzare, evidentemente felice di non essere lui seduto in quel momento dietro la scrivania e subire le contestazioni rivolte alla Gottardo.

    Anche se ora si professa contrario, non bisogna scordare che se siamo giunti a questa situazione è anche colpa di Bertolin che è stato il primo a dare il via al progetto Veneto City in maniera acritica.

    Questa volta, però, è uscito come si suol dire "incazzato nero" per l'affronto subito.

    RispondiElimina
  9. In effetti, dal punto di vista personale, Bertolin è sicuramente un personaggio considerato rispettabile a Dolo e dopo 2 legislature al palazzo comunale, conosciuto da tutti compreso i polizzioti che lo hanno sollevato a forza.

    Sicuramente, distinto, silenzioso e in cravatta, non l'hanno scambiato per un contestatore, ma ne ha subito la stessa sorte e colpito nell'orgoglio.

    Si puo' dire che ha pagato alla gogna il minimo fio delle sue colpe !

    Tuttavia è paradossale la situazione in cui l'aggressiva sindaca Padana, utilizzi le forze della Repubblica Italiana contro i suoi oppositori politici.

    Ricordiamoci che la Lega Nord è quel partito che gioca su due livelli: da una parte proclama ai suoi eletori la secessione dall'Italia e la formazione di uno staterello autarchico con lo slogan Padroni in casa proria e Roma Ladrona con la promessa di dar voce alla popolazione locale.

    RispondiElimina
  10. Nella pratica, fa esattamente l'opposto: a livello nazionale si inscerisce a Roma nei meandri della politica opportunistica, nel nepotismo, proteggendo anche i parlamentari mafiosi.

    A livello locale, è la Lega Nord a reprimere la voce degli abitanti locali costringendoli con la forza alla devastazione del proprio territorio, regalandolo a nuovi padroni in cambio di un ben miserabile appannaggio.

    Mameli era un giovane patriota italiano morto giovanissimo all'età di 22, e il suo inno, prima di essere nazionalizzato, era cantato di fronte agli usurpatori.

    Non ho piu' parole, solo sconcerto ...

    RispondiElimina