venerdì 8 luglio 2011

Le Province: le proposte e le ragioni del PD

Come molti di voi sapranno in questi giorni si è acceso un dibattito piuttosto aspro sul tema dell'abolizione delle province.  La proposta, fatta dall' IDV ha visto votare a favore anche il terzo polo. Il PD si è astenuto mentre PDL e Lega si sono dichiarati contrari. Al di là del fatto che l'abolizione delle province era nel programma elettorale del centrodestra alle ultime elezioni (2008), ma che evidentemente era stata inserita troppo a ridosso del ponte sullo stretto di Messina ed alla riduzione delle tasse, in molti si sono domandati il perchè dell'astensione del PD. 
"E’ indispensabile che tutto il centrosinistra lavori ad una riforma comune degli assetti istituzionali per poi confrontarsi con le altre forze dell’opposizione - ha detto Zoggia - evitiamo di procedere in ordine sparso perché abbiamo l’occasione di concordare come realizzare una riforma profonda e concreta degli assetti istituzionali. Non possiamo limitarci agli slogan". Zoggia ha proposto un tavolo condiviso da opposizione e maggioranza per discuterne e ha quindi ribadito che "si tratta di partire dai rami alti, prevedendo il superamento del bicameralismo perfetto giungendo così ad istituire un senato federale, con una conseguente riduzione del numero dei parlamentari, arrivando fino all’accorpamento e al superamento delle Province e ad un nuovo assetto dei Comuni.
Le proposte del PD già ci sono, le mettiamo a disposizione sperando che tutti vogliano lavorare per il bene del Paese. Con Idv e Sel poi abbiamo già avviato un tavolo di confronto, può essere questo il luogo in cui elaborare una proposta comune per il riassetto delle istituzioni”.
“Il Partito Democratico ha le sue precise proposte sia sui costi della politica sia sulle riforme istituzionali” ha aggiunto il Segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, commentando il voto in Aula sulla proposta dell'Idv di emendare alcuni articoli del Titolo V della Costituzione sulle Provincie.
Noi siamo pronti a discutere con tutti. Ma confondere i costi della politica con il tema delle istituzioni, come si sta facendo in una confusa discussione sulle Province, è un nonsenso - ha ribadito il leader democratico - di questo passo si potrebbe arrivare a reintrodurre la figura dei podestà, tanto per risparmiare”. 
"Eliminare dalla Costituzione la parola Province? Eppoi chi si occupa di strade, scuole, discariche, acqua e urbanistica? Ha chiesto Dario Franceschini, capogruppo del PD alla Camera, in un'intervista a la Repubblica, che ribadisce la scelta dell'astensione del PD sul testo dell'Idv, che non aveva un progetto definito. E a chi ha detto che "poteva essere un segnale", Franceschini ha ribattuto: " Io mi indigno di fronte a questo ragionamento. Il PD propone un percorso organico di riforma della struttura dello Stato. Non vuole fare due urla e sventolare una bandiera. Un legislatore non segue gli umori, deve guardare ai costi e all'efficenza".
Queste le posizioni che giungono direttamente dal nazionale, e che non possono che essere sottoscritte da chi come noi siamo stanchi delle politiche "dei due forni", che alternano slogan populistici sul territorio a voti "bulgari" in parlamento.

Sia concessa infine una riflessione, fuori tema, al riguardo della festa della Lega inserita nel contesto della Notte Bianca. La questione ha sollevato un gran polverone, con tanto di articoli sui quotidiani e commenti accesi nel blog vicino all'amministrazione. La festa è legittima, sia ben chiaro, ma, come altre volte è già capitato, vi è una questione di stile. Tanto più che è organizzata per avere visibilità in piazza dagli stessi i quali stanno negando a noi cittadini le risposte sui temi scottanti come Vento City.

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