martedì 28 giugno 2011

Il coraggio delle prorie azioni


 La prova data dal capogruppo della lista del Cuore, nell'infuocato consiglio di oggi pomeriggio non ha strappato solo molti applausi, ma ha testimoniato una posizione di netta contrarietà all'approvazione "al buio" di una opera così impattante per il nostro territorio. Una azione decisa che è finita con il segno più forte che una protesta civile possa dare: l'Aventino, l'abbandono dell'aula.
Ecco la dichiarazione del capogruppo che ha fatto da preludio alla fortissima forma di protesta.

"Egregio Signor Sindaco, gentili Assessori e Consiglieri,
il gruppo consiliare “Per Dolo, Cuore della Riviera” intende esprimere in questa sede - che realmente dovrebbe essere l’unica deputata alla discussione ed al confronto – tutta la propria contrarietà per come l’intero iter approvativo legato al progetto “Veneto City Green” è stato sino ad oggi condotto.
In questa seduta voi ci state chiedendo la delega per recarvi domani negli uffici della Regione Veneto a siglare l’accordo di programma che avvia irreversibilmente la realizzazione di questo progetto.
Signor Sindaco, egregi componenti della Giunta e della maggioranza, da quando vi siete insediati poco si è potuto apprendere, condividere o discutere in merito alla vostra visione rispetto all’interpretazione dell’idea di progetto prospettato all’Amministrazione dalla Società proponente “Veneto City”.
All’interno delle segrete stanze - verosimilmente con pochi di voi consiglieri invitati - è stato pianificato un accordo che in tutta fretta state cercando di chiudere: ma perché avete tutta questa premura?! Perché signor Sindaco per una proposta di iniziativa privata, dopo sette anni di evoluzione progettuale, ha deciso di usare addirittura la procedura d’urgenza per convocare questo Consiglio comunale?
Come e dove si configura la natura di inderogabile urgenza prevista dalla normativa comunale in materia?
Alcune date assolutamente da ricordare:
-      30 maggio 2011, convocazione di un Consiglio Comunale alla presenza dei proponenti il progetto;
-      21 giugno 2011, convocazione di una Commissione Urbanistica alla presenza dei proponenti il progetto;
-      23 giugno convocazione del Consiglio Comunale in vista della riunione decisoria (ma che secondo il Sindaco di decisoria non ha nulla!!)
-      24 giugno “sconvocazione”/revoca del C.C. per mancanza della documentazione da allegare agli atti.
-      27 giugno, convocazione in via d’urgenza del C.C. in vista della riunione decisoria.

Già questa tempistica dimostra come non si voglia procedere ad un reale confronto con il Consiglio Comunale, la cittadinanza, le categorie economiche, i Comuni contermini, la Provincia di Venezia e tutti quei soggetti che saranno investiti da questa realizzazione.
[...]
Non ci verrà certamente a dire che nel corso di tutto questo anno Lei, signor Sindaco, è stata in grado di cambiare la fisionomia di un progetto di tale portata e, al tempo stesso, e come dimostra questa sua fretta, non potrà certamente raccontarci che tutti i grandi punti interrogativi che attorno a Veneto City è legittimo porre siano stati completamente risolti.
Perché i problemi sul tappeto, vogliamo ricordarlo proprio in questa sede, sono gli stessi, se non addirittura più gravi, che hanno impedito alle passate amministrazioni comunali dolesi di poter approvare, con piena contezza, questo progetto.
L’unica differenza sostanziale tra quanto accaduto negli scorsi anni e quanto dobbiamo registrare oggi è che allora ogni passaggio venne illustrato e condiviso con tutta la cittadinanza e la minoranza consiliare mentre la sua amministrazione sta pretendendo, in questa sede, un “via libera” praticamente a scatola chiusa.
Prova ne siano la seduta di Consiglio Comunale dello scorso 30 maggio durante la quale abbiamo assistito ad una lunghissima presentazione da parte dei proponenti ai quali per sua scelta non è stato possibile porre alcuna domanda e la Commissione Consiliare del 21 giugno, organizzata in forma affrettata e riparatoria, nel corso della quale i tanti, i tantissimi quesiti posti e conservati agli atti hanno trovato solo una risposta di parte - di fatto parziale, naturalmente e implicitamente lacunosa - poiché ricevuta solo dai proponenti interessati alla tutela dei loro interessi, peraltro legittimi, ma non propriamente coincidenti con quelli della collettività.
[...]
A questo punto cosa dobbiamo pensare? Perché tutta questa fretta e ansia per l’approvazione?
Cari colleghi consiglieri, ma siete onestamente consapevoli di quello che andrete ad approvare?
A tutti sono note le responsabilità giuridiche personali in caso di possibili atti d’impugnazione della delibera in discussione?
Su di una scelta così importante per gli assetti viabilistici, ambientali e socioeconomici di un territorio ben più ampio di quello del Comune di Dolo non possiamo certamente permetterci di non esprimere un’opinione approfondita, ponderata e compiuta.
Non sapere, per esempio, quali saranno i contenuti di quegli edifici o non conoscere come si intenda procedere, visto che manca il crono-programma, con le opere viabilistiche, di mitigazione di impatto ambientale e di tutela del rischio idrogeologico non è questione di poca rilevanza. Il recupero da parte dell’Amministrazione comunale dei costi per la realizzazione delle opere infrastrutturali verso tutti i lottizzanti in nome e per conto della Ditta proponente non è una banalità. Come non lo è la retrocessione dell’ICI e del costo di costruzione a carico del Comune di Dolo in favore di quello di Pianiga.
[...]
Lei, signor Sindaco, a queste domande non è in grado di rispondere e mi chiedo come faccia ad accollare alla cittadinanza, di cui Lei ne dovrebbe essere il garante, una responsabilità così grande e gravosa.
[...]
Il Comune di Dolo da Lei governato, quindi, che verifiche oggettive ed incontrovertibili ha posto in essere per accertarsi, e garantire a tutti i cittadini della Riviera del Brenta, che quanto affermato dalla società proponente risponde al vero e possa rappresentare una rassicurazione sufficiente?
Tutti i pareri del nostro consulente legale, compreso l’ultimo,  danno concreta e chiara testimonianza di come rimangano irrisolte alcune questioni fondamentali, sia dal punto di vista procedurale sia, soprattutto, economico.
[...]
Noi abbiamo sempre cercato di trattare la materia “Veneto City” con spirito laico e profondamente pratico.
Non abbiamo mai anticipato una risposta sino a quando non fossero ritenute soddisfacenti tutte le rassicurazioni e, come detto, di fatto oggi siamo ancora in quella situazione.
La vostra fretta e la vostra leggerezza sarebbero sociologicamente curiose se non fossero profondamente allarmanti per tutto il territorio.
[...]
Lei domani andrà a firmare l’accordo in Regione.
Un accordo, è bene che tutti lo sappiano, irreversibile al di là di tutti gli strumenti attuativi, a questo punto soltanto tecnici ed oggetto dell’esame della sola Giunta, che seguiranno.
Noi di “Per Dolo, Cuore della Riviera” siamo certi che la vostra fretta e questa accettazione in bianco, causeranno gravi e costosi problemi di natura giuridica, tecnica, amministrativa, ambientale, urbanistica, economica, sociale, viabilistica che comprometteranno, nella forma e nella sostanza, il futuro della nostra Città; determinando situazioni di impoverimento e stallo amministrativo proprio come accaduto, per la stessa fretta, in realtà comunali non molto distanti dalla nostra.
Di certo qualcuno ne chiederà conto e qualchedun’altro dovrà pagarne le conseguenze.
Proprio per questo ed in assenza di risposte chiare e concrete noi consiglieri di “Per Dolo, Cuore della Riviera”, ben consapevoli che un’astensione ci renderebbe di fatto partecipi e corresponsabili di questa scelta, abbiamo deciso di protocollare questo nostro testo e di abbandonare il lavori di questa aula.
Il nostro gesto vuole essere un invito a tutti quei consiglieri che, anche se non lo possono apertamente ammettere, non si sentono certi delle rassicurazioni ottenute e non vogliono vedere il proprio nome affiancato ai futuri problemi che investiranno Dolo, ne tanto meno compromessi in azioni di responsabilità di qualsiasi natura."

3 commenti:

  1. Questo intervento temo resterà un esempio di "perle ai porci". Siamo fortunati se ieri, almeno, la maggioranza ha firmato la propria condanna elettorale. Ma non è scontato. Chissà se basterà ai cittadini per capire anche quale sia il preludio per tutte le altre grandi opere, se per questa son scesi a farli rigare tutti dritti...
    In ogni caso, complimenti per aver centrato tutti i punti "scottanti" con la precisione di un cecchino. E anche per l'effetto sorpresa.

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  2. ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL COMUNE DI DOLO N°1 21 FEBBRAIO 2008 DI 8 FOGLI CHE DOLOVENTO PUBBLICA
    Quando ai primi di settembre 2004 e cioè 3 anni e mezzo fa, il primo studio progettuale di Veneto City arrivò agli uffici comunali,io in qualità di assessore allo sviluppo economico pensai che finalmente si prospettasse per quell'area destinata alle attività produttive e commerciali una possibile e sottolineo possibile, soluzione qualificante e diversa da quella che si stava cocretizzando amaramente nelle aree limitrofe ai comuni di Pianiga e Mirano.Infatti era in espansione quella che definisco "capannoni city" un insieme di strutture architettoniche mortificanti e collocate senza un piano unitario di aderenza,ad un impatto economico preordinato, con impatti ambientali stravolgenti e con obiettivi logistici scriteriati. A pensarci però non mi risulta che qualcuno, abbia protestato rumorosamente per quello che emergeva, probabilmente era affaccendato.................
    QUESTO E' UN ESEMPIO DI PERLE AI PORCI caro cecchino

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  3. Dico anc'io la mia, dato che in questi giorni tutti dicono tutto...
    Veneto city in se è partita da distante, è una grande opera e come tutte le grandi opere comporta grandi potenziali, sia di rischio che di opportunità. I vari consiglieri delle passate amministrazioni, in modo laico, hanno sempre chiesto quali fossero le garanzie per i cittadini del proprio territorio. Garanzie che sono sempre mancate e che mancano ancora oggi. Mancando le garanzie un amministratore saggio non può esporre la cittadinanza ad alcun rischio. Questo è grave, e lo è ancora di più se si considera che in operazioni proposte da privati l'unico soggetto che guadagna di sicuro è proprio il proponente.
    Ecco che quindi la mossa dell'attuale giunta è quantomeno sospetta in quanto:
    - Non è frutto di garanzie maggiori rispetto a quelle che vi erano fino a pochi mesi fa
    - E' stata fatta in grande fretta e contro il parere dell'avvocato pagato dal comune
    - Non smuove, come giustamente sottolineato dall'ass. Ballin, la cubatura progetto

    Insomma, nel giro di pochi giorni, senza le garanzie, senza modifiche, col parere negativo del proprio consulente legale e senza coinvolgere la cittadinanza si approva il tutto.

    Per il bene di chi?

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