LA STORIA PASSATA
Dopo aver perso il Teatro Excelsior (900 posti - punto di riferimento negli anni ’90 prima ancora che Mestre e Padova dove allora poco c’era e l’unico Comune della provincia di venezia aderente al Circuitocinema di Venezia con ottimi risultati) e dopo essersi fatto scippare la Scuola di Musica Thelonious Monk (una delle esperienze più avanzate a livello nazionale e sicuramente regionale) dai cugini “compagnucci della parrocchietta” di Mira (mantenendo in maniera quasi “offensiva” nome e struttura identica dopo anni di investimento economico e organizzativo del Comune di Dolo), ci si apprestava alla decadenza e quello che era diventato il centro della Riviera del Brenta ed oltre.
Chi non ricorda il prestigioso cartellone I Teatri della Riviera che univa Il teatro Villa dei Leoni di Mira con il Teatro Excelsior di Dolo facendone la prima rete regionale di Comuni per la programmazione teatrale!
Chi non ricorda l’affascinante Festival delle Ville finito sulle pagine del Corriere della Sera e di Repubblica ed annoverato come unico festival teatrale estivo di carattere regionale!
Perso tutto ci si avviava verso il paesello qualsiasi … un po’ brutto non fosse per il recupero parziale dell’Isola Bassa, unico tratto distintivo di un’opera di archetettura fluviale unico in Europa ( a dire di alcuni studiosi di Cà Foscari).
LA STORIA RECENTE
Per questo, qualche amministratore e qualche operatore culturale (meglio non fare i nomi in tempi di deliri di gelosie) si sono rimboccati le maniche ed hanno in pochi anni riportato alla ribalta il paese ponendolo al centro dell’attenzione con L’Isola delle Meraviglie (una programmazione di teatro, danza,letteratura e poesia dentro i luoghi dell’Isola Bassa intercettando anche migliaia di euro dalla Comunità europea e vedendo migliaia di spettatori in una quindici giorni di attività) sbaragliando quell’offerta di marmellata culturale all’ingrosso che le programmazioni estive dei brokers e degli assessori incompetenti hanno sciorinato per anni.
Non solo ma Dolo, mettendo insieme dopo cinque anni (2005 – 2010) undici Comuni tra Riviera e Miranese (Dolo, Fiesso, Fossò, Camponogara, Campagna Lupia, Mirano, Noale, Pianiga, Salzano, Stra, Vigonovo) e diventando capofila di un progetto riconosciuto dalla Regione Veneto, con Paesaggio con Uomini aveva acquisito autorevolezza ed è stato preso ad esempio come capacità di programmazione condivisa di un territorio, ottimizzazione delle risorse e possibilità di attrazione di risorse umane e finanziarie in ambito culturale. Così Dolo si è meritato un investimento cospicuo della Fondazione di Venezia per le attività culturali ed ha ospitato la sede della Fondazione di Comunità Riviera – Miranese.
Così è ritornato al centro, anche con la capacità di coordinare un gruppo vasto di soggetti pubblici e privati.
OGGI E IL FUTURO
Oggi, questa comunità dolese, e certa sinistra in particolare ( se l’avete vista avvisate!), sembra incapace anche di difendere le cose belle che ha creato, quelle con le quali si è distinta ed era riuscita ad intercettare risorse economiche, inseguendo le sirene carnevalesche o “sagresche” sperando di recuperare consensi dal popolo. Così non si è accorta che ha già perso L’isola delle Meraviglie nell’estate scorsa ed al suo posto è arrivata un’invisibile festa della birra e non si sta accorgendo che i dieci Comuni coinvolti con Paesaggio con Uomini stanno guardando da altre parti perché è difficile oggi trovare chi sia capace di tenere insieme tante anime.
Così si torna al paesello, a quella periferia indistinta che crede di essere città perché ha i negozi aperti qualche domenica. Cosi tutte le sere, per dirla con un esercente che conosce la storia “dopo le otto di sera non c’è più niente a Dolo” .
Che dolo a Dolo!