Secondo “Il Sole 24 Ore” Dolo risulterebbe al 91° posto tra una selezione di 176 borghi con la qualità della vita migliore d’Italia. Una notizia che avrebbe dovuto essere diffusa a testimonianza dell’impegno dell’intera l’intera Comunità dolese. Invece il Sindaco non ha perso l’occasione per strumentalizzare l’indagine secondo una manipolazione a dir poco scorretta, che travisa il bene comune e la buona fede per finalità autocelebrative e di bassa propaganda politica.
Se infatti la classifica deve considerarsi come il risultato scientifico di dati pluriennali che devono essere letti come il frutto del lavoro amministrativo di almeno un decennio, il Sindaco dovrebbe onestamente dire che, in quanto a posizionamento relativo alla qualità dell’ambientale e alle condizioni di vita materiale dei cittadini, Dolo risulta al 123° e 116° posto, ben al di sotto di San Donà di Piave e Mirano, gli altri due comuni del veneziano tra i primi cento classificati.
Per non parlare di Borgoricco e Campodarsego, rispettivamente al 75° e 76° posto nella classifica generale, quest’ultimi poco distanti e appartenenti, come Dolo, ad un sistema aggregato di più comuni, presieduto in modo “ben diverso” da quello della nostra Unione dei Comuni rivieraschi. Perché travisare la realtà?
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